In Italia, l’acqua destinata al consumo umano e’ regolamentata dal Decreto Legislativo del 2 Febbraio 2001 n.31 (in vigore dal 25 Dicembre 2003) che recepisce nella legislazione nazionale (DPR 236/88) le prescrizioni della direttiva dell’Unione Europea 98/83/CE relative alla qualità’ delle acque destinate al consumo umano.
“Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite. Non devono contenere microrganismi e parassiti, ne’ altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana”.
La legge regolamenta dal punto di vista sanitario tutti gli aspetti organolettici, microbiologici chimici ed i processi di gestione legati all’erogazione dell’acqua fissando dei limiti di concentrazione massima ammissibile. Questi vengono stabiliti tenendo conto dell’assunzione massima giornaliera su lunghi periodi, della natura del contaminante e della sua eventuale tossicità.
In particolare occorre prestare attenzione ai livelli relativi a Nitrati e Nitriti. I nitrati sono principalmente imputabili all’azione dei fertilizzanti azotati usati in agricoltura che percolano nel terreno attraverso l’azione della pioggia e raggiungono le falde acquifere. I nitriti derivano dalla trasformazione dei nitrati ad opera di batteri presenti nell’acqua e nel nostro organismo.
L’acqua erogata viene sottoposta a duplice controllo: interno da parte del gestore che periodicamente verifi ca la potabilità dell’acqua ed esterno tramite controlli analitici eseguiti dall’ASL competente. Sapendo che l’acqua è vita, nonostante le “garanzie” legislative, il quesito che necessariamente dobbiamo porci è: che acqua beviamo? l’acqua che sgorga dai rubinetti è buona? Oltre al servizio idrico centrale è necessario verifi care la rete interna di ciascuna abitazione, palazzo, azienda. I problemi possono essere nella nostra rete domestica se vi sono “serbatoi di batteri”.
La soluzione, quindi è l’acquisto di acque in bottiglia che subiscono diversi passaggi prima di arrivare sulle tavole delle famiglie e che generano rifi uti e criticità di stoccaggio?
La risposta necessita quanto mai attenzione per via delle implicazioni sulla salute e sull’ambiente.